Informazione

Propaganda (modello) attività di disseminazione di idee e informazioni con lo scopo di indurre a specifiche attitudini e azioni.... la propaganda può presentare i fatti in modo selettivo (omissioni) onde incoraggiare una sintesi (una conclusione) particolare, oppure usa messaggi caricati onde produrre risposte emozionali piuttosto che razionali alle informazioni presentate.... il successo della propaganda necessita di una efficace censura sui fatti esposti, altrimenti essa sarebbe facilmente smantellata.
-- propaganda occulta, attività simile alla propaganda ma che nasconde la fonte (diciamo il mandante) e le vere finalità del messaggio (tipicamente usata in guerra).
-- Goebbels (in inglese)

Disinformazione attività che mira a fornire e diffondere deliberatamente informazioni false, fuorvianti o non oggettive, distorcendo o alterando la realtà dei fatti allo scopo di ingannare, confondere o modificare le opinioni di qualcuno verso una persona, un argomento, una situazione, traendone spesso vantaggio..... A differenza delle tecniche tradizionali della propaganda volte a coinvolgere emotivamente, la disinformazione intenzionale tende a manipolare a livello razionale portando a conclusioni false. Una tattica tipica della disinformazione è quella di mescolare un po' di verità con delle menzogne, ovvero di rivelare solo una parte della verità, spacciando questo come un completo quadro d'insieme. Quando i canali d'informazione non possono essere completamente chiusi, possono essere resi inutili saturandoli con la disinformazione, portando al massimo il rapporto segnale-rumore e screditando l'opposizione attribuendole affermazioni false e facilmente confutabili.

Informazione scambio di conoscenza tra due o più persone, all'interno di una comunità o nella società, nonché il significato che le persone coinvolte attribuiscono a tale conoscenza.

Fonte: il giornalista prende le sue informazioni da persone tramite interviste o conferenze stampa o documenti più o meno pubblici; notiamo che se le fonti fossero tutte presenti su internet il lavoro del giornalista consisterebbe in un semplice copia e incolla con l'aggiunta di qualche commento ma in teoria il giornalista e i lettori dovrebbero diffidare delle fonti istituzionali e vagliarne sempre la veridicità.
Il segreto professionale consente al giornalista di ricevere notizie, mentre le fonti sono legalmente “garantite” a meno che non siano indispensabili per accertare colpevolezze in tribunale.

Secondo freedomhouse l'Italia è al penultimo posto in Europa (seguita solo dalla turchia) nella classifica della libertà di informazione  e 68° posto nella classifica mondiale.


Commento: nel momento in cui un giornalista pagato per informare non fornisce le informazioni, le omette selettivamente o censura, il cliente è nei fatti truffato e subisce tutti i danni causati dalle scelte compiute in base alle informazioni alterate, ma legalmente l'informatore NON è in alcun modo perseguibile per i danni causati poichè disinformare il proprio cliente è perfettamente legale (il giornalista ha il diritto di non informare e in tal caso l'obbligo di rettifica è inutile).
- La propaganda si basa su un concetto evidenziato in particolare da Freud che è l'irrazionalità della nostra mente: nel divulgare informazioni non è importante ciò che si dice ma come lo si dice quindi è importante ricordare che il nostro inconscio elabora le informazioni ricevute in modalità che NON possiamo controllare e che i disinformatori conoscono molto meglio di noi: sono gli stessi pensieri e ricordi che ci vengono alla mente mentre ragioniamo a renderci irrazionali, quindi per essere immuni dovremmo esprimere concetti senza usare le informazioni che di riflesso la mente ci porta automaticamente all'attenzione.
-- la vecchia idea che per sapere le cose basti confrontare più giornali diversi al giorno d'oggi è completamente falsa, prima di tutto perchè tutti prendono soldi dalla stessa tasca politica e poi perchè le informazioni a volte sono censurate o distorte direttamente alla fonte o all'agenzia (ansa): non esistono giornali che informano correttamente ma solo diversi tipi di propaganda.

A proposito di bufale (o fake news per i diversamente italiani):
"er problema nun è chi dice cazzate... er vero problema è chi je da retta"
Se è vero che i giornalisti fabbricano bufale senza mai poter essere condannati (diritto di cronaca) arrivando pure alla diffamazione (senza di solito subire danno economico rilevante o estromissione dall'ordine giornalisti) allora la legge garantisce una corsia preferenziale alla casta giornalistica rendendola di fatto MENO affidabile di qualunque altro cittadino che deve invece pesare bene le parole proprio per evitare le leggi da cui i giornalisti sono immuni:
ripeto, i giornalisti poiché godono di privilegi legali sono di fatto meno affidabili degli altri in ciò che dicono e incentivati alla falsità perché per loro è lecita.
Dare attenzione agli strilloni pagati per disinformare è meno informativo che ascoltare qualunque altra persona informata sui fatti e soprattutto è meno informativo che consultare direttamente le fonti.

p.s. il mio sito non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità e non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge 62/2001, legge che ha il simpatico proposito di paraculare i giornalisti alla faccia della libertà di espressione (costituzione art 21) e la libera circolazione di notizie (in caso di aggiornamento periodico mi si richiederebbe registrazione presso tribunale con di direttore iscritto all'albo giornalisti).

Propaganda europea

Il fogno europeo è una narrazione fantastica con valore anche moraleggiante e simbolico di gesta compiute da  antenati (esseri mitici fognatori di un'europa unita) che per i cittadini deve costituire fondamento del sistema sociale e giustificazione del significato sacrale che si attribuisce a fatti o a personaggi storici:
stiamo parlando del Dio Europa contro cui qualunque argomento razionale viene automaticamente accantonato come una bestemmia con tanto di insulti verso chi lo porta.
Il fogno europeo è ormai sdoganato 24 ore al giorno da tutti i media europei, nei modi più subdoli e pervasivi portando come argomenti razionali elementi puramente emozionali.
Come per il matrimonio l'unione non è un fine ma un mezzo: non ci si sposa per dire di essere sposati ma per coronare una storia d'amore, e allo stesso modo non si uniscono nazioni per ideologia bancaria ma per sottolineare una cultura e una storia comune (al contrario l'Ue nasce come accozzaglia di paesi che si sottomettono a dati macroeconomici vantaggiosi per la Germania); come per un matrimonio l'unione non è indissolubile specialmente se serve a porre fine a litigi soprusi e angherie fra le parti.
La cittadinanza europea NON esiste e tutti i media che la citano non fanno altro che insinuare nel nostro inconscio un concetto che non esiste e chi dichiara sé stesso cittadino europeo non sta facendo altro che propaganda (spesso non gratis) a un'ideologia anarchica e sovversiva dello stato italiano (se poi dice "non esiste quindi dobbiamo crearla" allora è un somaro).
La patria degli italiani è l'Italia: mi sembra ovvio che la "terra dei padri" (significato letterale) nel caso degli italiani non può essere estesa al nord Europa ma almeno a giudicare dalle migrazioni attuali e passate potrebbe essere estesa ad Africa, Cina, Albania o Romania, non certo i paesi del nord Europa con cui noi italiani di sicuro non condividiamo i padri.
Se il nazionalismo è un male il supernazionalismo europeo è un supermale: mi preme far notare che la connotazione irriverente dei media verso il nazionalismo (per il quale morirono pure i partigiani) è un grave e irrispettoso vilipendio alla nostra storia, un volgare tentativo di sostituire cultura e alti ideali (per cui gli italiani morirono) con una creazione artificiosa di eurofinanzieri e banchieri tramite politici asserviti.
Antonio Spinelli (parlamentare eletto nel partito comunista italiano, quello dei fondi neri da cui tutti han preso le distanze) viene considerato uno dei fondatori ideologici dell'Ue ma oltre ad essere morto ben prima che i trattati venissero firmati bisogna dire che le riforme auspicate da lui e dai federalisti successivi sono palesemente incostituzionali tutte le volte che implicano cessioni di sovranità che non siano giustificabili come mezzo per evitare conflitti.
L'antifascismo non è né è mai stato a fondamento dell'Ue: il mancato rispetto dei referendum sfavorevoli all'impero europeo evidenzia come rvi sia uno strisciante autoritarismo nelle istituzioni che si contrappone ai più basilari principi di democrazia, libertà e autodeterminazione.

Si aggiunge alla propaganda europea tutta la campagna mediatica del partito +Europa che comunque nel 2018 non ha superato la soglia di sbarramento.

Monopolio dell'informazione italiana

La Rai è un organismo controllato interamente dalla politica con spartizioni pesate in base ai voti dei partiti di governo (e finta opposizione), Mediaset è di Berlusconi e la stampa è sovvenzionata direttamente da contributi pubblici su richiesta di politici compiacenti (o contributi privati di sponsor):
nessuno è indipendente o ha interesse a informare correttamente il cittadino che si vede costretto a elemosinare le informazioni su internet ogni volta che vuole sapere qualcosa di utile e concreto.
Ma quel che è peggio non è l'omissione di informazioni ma la continua martellante ripetizione di ideologie false e irrazionali che condizionano lo stesso pensiero di chi le subisce (propaganda) e che giustificano la sempre più diffusa ideologia del "meglio ignoranti che disinformati" (la televisione sta bene spenta).
Il più luminoso esempio di propaganda di regime è "il fatto quotidiano" che mettendo sempre in prima pagina un giornalista apertamente pentastellato richiama lettori da quella zona politica che però si trovano a leggere tutti articoli scritti da piddini e a dispetto del nome della testata infarciti di ideologie e commenti che sembrano scritti direttamente dalla sede del PD per lobotomizzare i lettori e far loro cambiare idea sul M5S.
Unico lato positivo è internet in cui è possibile trovare tutte le informazioni che il regime nasconde ma la qualità dei siti è ancora bassa, pochissime le verifiche antibufala e in particolare non vengono mai citate le fonti (anche questo sito non fa eccezione purtroppo)... ma diffidate sempre perchè la propaganda si nasconde nei posti più insospettabili (persino nella stessa wikipedia: basta confrontare la pagina immodificabile del M5S definito partito pigliatutto in senso spregiativo con la pagina del PD in cui non è nemmeno presente la sezione critiche e gli scandali sono tutti volutamente omessi... che il movente di tale comportamento sia ideologico o corruzione non cambia nulla, la disinformazione resta).
 

Propaganda e globalizzazione

Rispetto alla globalizzazione i partiti italiani si dividono in favorevoli e un po' meno favorevoli, vediamo di esaminare i fatti:
i più caparbi sostenitori della globalizzazione sono stati proprio quelli che in teoria dovevano difendere i lavoratori e le piccole fabbriche e che invece hanno sdoganato il poco costituzionale "fogno europeo" artefice di migrazioni, delocalizzazioni, fallimenti, deindustrializzazione e compressione dei diritti (le cose di destra in Italia le può fare solo la sinistra).
Ai partiti di destra non gli è parso vero di vedersi superare a destra e hanno astutamente recuperato la storielle tipo il nazionalismo per fingere di opporsi alla sinistra che si è volutamente addossata tutte le possibili porcate che nemmeno il più liberista e capitalista dei partiti avrebbe mai osato presentare.
Destra e sinistra sono così concordi sulla globalizzazione che litigano su come ampliarla dividendosi fra favorevoli e finti contrari al ceta (o ttip).

Propaganda e immigrazione

Nota: La parte politica l'ho trattata nella sua interezza qui

Proviamo ad analizzare la propaganda politica quando viene applicata all'immigrazione.
Esistono due posizioni apparentemente contrapposte ovvero quelli dell'accoglienza e quelli del carcere.
Dagli "accoglientisti" partiranno notizie che esaltano le gravi difficoltà di chi arriva clandestinamente in Italia e dai "carceristi" partiranno notizie che esaltano la pericolosità criminale degli immigrati.
Gli "accoglientisti" vogliono far credere il falso cioè che gli immigrati arrivano tutti costretti da emergenze e crisi umanitarie e quindi son tutti rifugiati politici ma non forniscono mai prove nè statistiche a sostegno di tale ipotesi, esaltano notizie di naufragi e le operazioni di salvataggio omettendo i costi di tali operazioni, l'influenza della criminalità, nonchè lo squilibrio nel mercato del lavoro che risulta;
faccio notare che le notizie vengono spesso date ingigantendo quelli che sono fatti di cronaca locali come ad esempio il pestaggio di uno straniero oppure l'atto quasi eroico di uno straniero che acciuffa un borseggiatore ma nessuno si accorge che tale modalità di racconto è certamente razzista perchè data in modi e tonalità completamente diverse rispetto alla stessa notizia con soggetto italiano (che probabilmente non verrebbe proprio data):  i fatti di cronaca vengono piegati per instillare nell'inconscio dell'ascoltatore l'idea che le cose vadano statisticamente come tali fatti raccontano e cioè che gli stranieri siano tutti brave persone che vengono discriminate e che se raramente delinquono lo fanno solo perchè costrette o corrotte da italiani cattivi e malavitosi..... nessuno ha mai portato prove per dimostrare una simile panzana ma provando a parlare in giro noterete che almeno metà della popolazione crede che queste cose siano almeno parzialmente vere mentre a non essere razzisti si dovrebbe supporre fino a prova contraria che gli stranieri siano bravi, discriminati e criminali praticamente come lo sono gli italiani all'estero.
Il trucco degli "accoglientisti" è non usare la logica, non usare statistiche ma descrivere il problema solo dal punto di vista emozionale con una ripetizione martellante e continua anche al di fuori dei telegiornali affinchè l'inconscio possa ricordare automaticamente alla nostra parte conscia tutte le emozioni ideologiche subite in modo da impedirle ragionamenti oggettivi e razionali.
I "carceristi" voglion far credere che gli immigrati siano tutti criminali e quindi diffondono i dati riguardanti il numero di reati commessi da stranieri come la loro notevole presenza in carcere:
esaltano l'efferatezza di crimini comuni cercando sempre di addebitarli moralmente non al singolo criminale ma all'intero gruppo a cui appartiene sottolineando sempre la differenza culturale fra il criminale straniero e la vittima italiana in cui l'ascoltatore è portato ad immedesimarsi.
Anche se apparentemente i "carceristi" la raccontano un po' meno falsa poichè almeno portano qualche dato oggettivo la propaganda criminalizzatrice viene portata al massimo per poter giustificare la soluzione impossibile del carcere (60000 posti attualmente occupati per 600000 clandestini significa tutti liberi comunque) e non sembrano disposti ad accettare soluzioni come ad esempio il rientro forzato di tipo svizzero.

Il risultato è che la popolazione si divide in due schieramenti entrambi disinformati che si combattono citando inutili fatti di cronaca (o assurde ideologie derivate da questi) mentre i clandestini continuano a pagare la criminalità (e indirettamente appoggi istituzionali) per arrivare in un paese dove l'accoglienza risucchia risorse pubbliche ma non esiste e le leggi prevedono un'espulsione senza i fondi quindi inapplicata. E poichè fra i due litiganti il terzo gode....

Cui prodest?
L'immigrazione clandestina sviluppa lavoro sfruttato da criminalità organizzata e aziende in nero ma nello stesso tempo abbassa la capacità di contrattare di tutti gli altri lavoratori in regola quindi è certamente ben vista da molte aziende che non richiedono manodopera specializzata poichè aiuta ad imporre facilmente contratti precari e sottopagati: i danneggiati sono proprio gli operai che ascoltando la sinistra "sponsorizzata" da tali aziende saranno convinti che ci vuole più immigrazione ed accoglienza e che chi non le vuole è un cattivo nazista razzista.
La destra descrive leggermente meglio la realtà ma, poichè appoggia tradizionalmente industriali e datori di lavoro, propone ipocritamente solo delle non soluzioni e sfrutta politicamente la presenza dei clandestini per accusare la sinistra e incolparla di tutti i problemi che essi provocano quindi concludiamo con la triste verità politica:
non risolvere un problema rende più voti che risolverlo.

Definizione di razzista: (1) chi sostiene e attua la teoria e la prassi del razzismo ovvero la concezione secondo cui esistano razze superiori destinate a dominare
(2) in senso più generico chi manifesta intolleranza originata da profondi e radicati pregiudizi sociali ed esprime attraverso forme di disprezzo ed emarginazione nei confronti di individui o gruppi appartenenti a comunità etniche e culturali diverse
Faccio notare che mentre la definizione 1 è quella classica e inequivocabile la 2 riguarderebbe invece il 99% della popolazione poiché il disprezzo verso individui che compiono atti deprecabili è naturale e se il criminale è di etnia diversa allora chi lo disprezza è in base a tale definizione un razzista.
Se invece del dizionario usiamo un punto di vista economico:
un bianco che vuole che aumenti il numero di bianchi rispetto ai neri è tanto razzista quanto un nero che vuole che aumenti il numero di neri: pur sembrando entrambi razzisti (a chi ignora) non lo sono poiché in economia sono due categorie di individui (non interamente bianchi o neri) che cercano di far prevalere un loro interesse personale (ad es. meno lavoratori stranieri per avere paghe più alte contro più lavoratori stranieri per pagare stipendi più bassi).
Possiamo scerzosamente definire "razzofilo" chi disprezza un'etnia di cui fa parte esaltando pure le etnie di cui non fa parte e quindi non è razzista (lo sarebbe se facesse parte dell'altra etnia) ma non è nemmeno per la parità delle razze poiché le discrimina reputando quella altrui migliore della propria, in pratica è come il nero che dice "sporco nero" o come il bianco che dice "ci vogliono più neri perché i bianchi son peggiori".
neologismo, "razzofilo": chi manifesta intolleranza originata da profondi e radicati pregiudizi sociali ed esprime attraverso forme di disprezzo ed emarginazione nei confronti di individui o gruppi appartenenti a comunità etniche e culturali a cui appartiene al fine di elevare le altre comunità.

"clandestino" nella lingua italiana indica il passeggero imbarcato su nave o aereo senza titolo di viaggio oppure chi entra in un paese illegalmente (quindi può essere clandestino pure un italiano che entri in Italia senza rispettare le leggi o che viaggi in nave senza biglietto): è senza dubbio clandestino chi arriva in Italia con le onlus fornendo false generalità, senza chiedere asilo o senza regolarizzare la propria posizione.
I rifugiati sono rifugiati solo "per quanto si presentino senza indugio alle autorità e giustifichino con motivi validi la loro entrata o il loro soggiorno irregolari" (art 31 Convenzione sullo statuto dei rifugiati).
Da notare che l'uso corretto del vocabolo "clandestino" è CENSURATO dall'ordine dei giornalisti.

AGGIORNAMENTO: recenti fatti di cronaca (mafia capitale) rendono doveroso aggiungere al "cui prodest" anche tutti i politici che amministrano l'accoglienza.

Lo ius soli non è un diritto umano e chi lo dice è in malafede. Abbiamo lo ius soli tipicamente nelle sole nazioni che in qualche loro periodo storico abbiano avuto grande necessità di aumentare la propria popolazione (vd Usa, Sud America).

p.s. sbarca anche alla prova del cuoco (trasmissione per casalinghe su rai1) la politica accoglientista con uno special in cui totali incapaci non cuochi ma accreditati in quanto stranieri propongono le loro ricette tipiche dei paesi d'origine (non sarebbe una cosa terribile ma aggiungerlo proprio mentre si parla di ius soli fa sospettare di evento non casuale).
 

Terrorismo non militare

Importanza: 1/100 del terrorismo vero.
Concause: propaganda (strategia della tensione) finalizzata all'accettazione di guerre e riduzione diritti, finanziamento intelligence, vantaggi elettorali

In questo paragrafo mi riferisco al solo terrorismo non ufficialmente di stato cioè escludo tutti gli attacchi terroristici portati notoriamente da militari che rappresentano oltre il 99% del terrorismo mondiale:
per terrorismo intendo ciò che da decenni è scritto nel vocabolario ovvero "uso di violenza illegittima, finalizzata a incutere terrore nei membri di una collettività organizzata e a destabilizzarne o restaurarne l’ordine, mediante azioni quali attentati, rapimenti, dirottamenti di aerei e simili"[treccani]...
Ritengo terrorismo ogni bomba volutamente sganciata su popolazione inerme e bersagli istituzionali (= attentato) al fine di incutere terrore e destabilizzare l'ordine costituito.
Per dare una dimensione globale del terrorismo non militare ci si può riferire al sito "global terrorism database" da cui si evince che per l'Italia e in genere per i paesi europei il problema è numericamente esiguo, anzi di gran lunga inferiore ai morti sul lavoro ed economicamente con danni totali di entità bassissima (in Italia è più probabile beccarsi un fulmine in testa che morire di attentato terroristico):
l'incommensurabile spazio mediatico che riceve non trova alcuna giustificazione razionale se non la propaganda che serve proprio a spingere la popolazione verso l'accettazione di guerre e compressione di diritti e libertà.
I danni da terrorismo in Italia sono di molti ordini di grandezza inferiori ai costi che i media sostengono per parlare del terrorismo... la cosa appare un po' anomala perché è come dire che la notizia non vale la carta su cui è stampata.
La mia impressione è che politici in combinata con i servizi segreti siano finanziatori/promotori di terrorismo in giro per il mondo e vogliano creare un potenziale problema (ingigantito dai media asserviti) per poi giustificare la propria particolare costosissima soluzione.
Hanno indiretto vantaggio dal terrorismo i politici in campagna elettorale (che possono blaterare di un problema da noi quasi inesistente), i servizi segreti (che vogliono incrementare le loro sovvenzioni), i media che ingigantiscono la notizia (inutile ma mentre milioni di morti sono una statistica 1 morto è una tragedia per la quale si trova sempre pubblico ammaliabile e una promozione dall'alto).

Il terrorismo (quello vero senza escludere i militari) è un problema molto serio e importante del quale parlerò trattando le guerre.

p.s. la soluzione banale al terrorismo in Europa è prevenire cacciando, arrestando o eliminando gli indesiderabili e i fiancheggiatori inclusi i finanziatori (fra cui ci sono stati e istituzioni).

p.p.s. "chi non salta terrorista è": esiste la vergognosa usanza nostrana di accusare (insultando abbondantemente) chiunque di essere terrorista se non afferma pubblicamente il contrario o non partecipa a demenziali manifestazioni....
 

Propaganda e omosessualità

L'omosessualità non è una malattia ma un comportamento sessuale quindi non deve per forza piacere, nè essere per forza vietato esattamente come tutti gli altri comportamenti sessuali non violenti.
Detto questo esaminiamo le posizioni dell'attuale politica italiana:
ci sono i "bruciailfrocio" che raccolgono tutti i sentimenti di disgusto che la popolazione ha verso un'inclinazione sessuale, lasciano credere che l'omosessualità sia una malattia, la equiparano alla pedofilia e tengono atteggiamenti mirati a far intendere la loro opinione in materia senza essere espliciti.
Poi ci sono i "frocioanimaletto" che pur essendo schifati dal comportamento sessuale sono comprensivi e ne parlano con accondiscendenza ma non concederebbero loro alcun diritto neanche sotto tortura.
Poi ci sono gli omosessuali (con parenti e amici) che, trascinati da associazioni assurde, chiedono diritti come il matrimonio che francamente io abolirei pure per gli eterosessuali.
Ora cerchiamo di analizzare un punto importante senza cadere negli errori della propaganda, cioè che se una persona ha delle inclinazioni sessuali sono fatti suoi, posson fare schifo ma sono comunque fatti suoi e questo vale anche per tutte le altre usanze sessuali che trovate in rete senza che io le debba nemmeno citare:
schifare l'atto omosessuale è perfettamente lecito ma odiare la persona omosessuale è irrazionale perchè il suo comportamento personale sono fatti suoi esattamente come sono fatti nostri alcuni comportamenti sessuali "contro natura".

I "bruciailfrocio" contano sull'istintivo disgusto di un atto comunque lecito, lo dipingono come sporco o illecito ergendosi a moralizzatori con lo scopo di carpire truffaldinamente voti di chi prova tale disgusto.....
I latini dicevano "de gustibus non disputandum est" cioè sui gusti non si discute, eppure i politici cavalcano proprio quella che è una questione di gusti personali pur di raccattare voti.

I "frocioanimaletto" pur presentandosi meglio sono altrettanto furbi ma in modo più subdolo:
danno sempre e comunque ragione agli omosessuali al punto da essere disposti a discriminare gli eterosessuali e si mostrano come moderni moralizzatori rispetto ai "bruciailfrocio", peccato che quando è ora di legiferare siano praticamente identici a loro e sfruttino la loro posizione di presunta superiorità morale per insultare e colpire gli avversari ("chi non salta omofobo è").

Chi ha letto il paragrafo precedente sull'immigrazione ha già capito dove vado a parare:
la popolazione si divide in due schieramenti entrambi disinformati che si combattono citando inutili fatti di cronaca oppure ideologie cattoliche prive di alcuna dimostrazione razionale mentre gli omosessuali continuano ad essere discriminati esattamente come prima.
A guadagnarci sono i politici delle due posizioni contrapposte che si spartiscono i voti e che quindi non hanno alcun interesse a risolvere il problema perchè come ho già detto "non risolvere un problema rende più voti che risolverlo".

p.s. non ho parlato molto delle richieste degli omosessuali ma davvero non capisco perchè non chiedano leggi su inseminazione artificiale e affitto dell'utero invece di rompere le scatole con adozioni che non avvengono mai nemmeno con coppie etero.... poi invece di unioni civili o matrimonio non sarebbe meglio una legge su convivenze che possa riguardare omo etero e anche semplici amici? le leggi attuali sono oltremodo vincolanti senza minima possibilità di adattamento a diversi casi, perchè non chiedere qualcosa di più flessibile e universalmente utile in modo da trovare l'appoggio anche di chi non è omosessuale?

AGGIORNAMENTO: dal giugno 2016 entra in vigore la legge cirinnà sulle unioni civili che  concede una serie di diritti simili al matrimonio alle coppie omosessuali (ma non agli eterosessuali perché sia  chiaro che la legge è ora razzista verso gli etero)...  spero che l'inutile diatriba sugli omosessuali finisca qui perché è un argomento davvero irrilevante (e il vero problema ovvero l'istintivo disgusto verso l'omosessualità permane a prescindere dalle leggi).

Aggiornamento giugno 2017: poteva finire così? troppo bello per essere vero, e infatti scopro che "la buona scuola" ha fra i suoi scopi non solo la lotta ai pregiudizi ma a "costumi, tradizioni ed altre pratiche socio-culturali fondati sulla differenziazione delle persone in base al sesso di appartenenza";
mi pare ovvio che maschietti e femminucce son ben diversi e che la differenziazione è inevitabile non solo nella cultura passata ma anche in quella presente eppure sull'onda della discriminazione positiva si cerca di imporre una serie di modelli a loro volta discriminatori verso i modelli passati e presenti più diffusi di cui non si dimostra mai la presunta falsità: vero che il sesso genetico non coincide sempre con un genere maschile o femminile interiore ma voler imporre politicamente a tutti i costi cambiamenti radicali nella società civile colpendo i bambini in base a TEORIE E STUDI DI GENERE che non hanno ancora documentazione scientifica rilevante fa nascere il ragionevolissimo sospetto che si stia agevolando un lavaggio del cervello ai bambini per sottometterli più facilmente da adulti.
Nulla vieta di insegnare teorie filosofiche di genere ma vanno inserite nel quadro più ampio dello studio della filosofia in modo tale da permettere allo studente una serie di confronti (vd freud jung) affinché non diventi uno sterile indottrinamento politico ma un momento di crescita culturale (ovviamente chi ha studiato filosofia capisce che le teorie di gender sono solo un pretesto per aprire la strada all'indottrinamento propagandistico dei bambini..."chi non salta omofobo è").
A livello statistico l'insegnamento scolastico di teorie gender non ha ridotto in alcun modo rilevante la violenza degli uomini sulle donne né quella delle donne sugli uomini (argomento a sorpresa di entità non trascurabile) né quella di tutti sugli omosessuali.
Morale: insegnare educazione sessuale (medicina) sì, filosofia sì, ma imporre ai cittadini più deboli teorie psicologiche i cui effetti non sono ancora documentati NO.
 

Difese contro la propaganda

Non esistono difese assolute contro disinformazione e propaganda ma alcuni accorgimenti aiutano molto in tal senso.
Prima di tutto bisogna tagliare il flusso di informazioni che continuamente bombarda la nostra mente poichè troppe informazioni non elaborate sono inutili: bisogna tagliare proprio tutte le informazioni, non solo quelle che provengono da fonti tendenziose, solo dopo aver imparato le difese minime si potrà riprendere gradualmente l'esposizione agli attacchi mediatici.
Dopo aver spento la televisione, cestinato i giornali e ridotto al minimo la navigazione web il livello di irrazionalità della nostra mente dovrebbe almeno smettere di salire e nel giro di pochi giorni attraverseremo un periodo di "astinenza" molto simile a quella di un fumatore o bevitore che smette all'improvviso:
la nostra mente abituata agli stimoli ripetuti si troverà a disagio nella nuova condizione di pace raggiunta e in particolare il nostro irrequieto inconscio ci guiderà con ogni pretesto possibile verso i mass media temporaneamente bannati.
Questo è un momento importantissimo della "cura" perchè evidenzia in modo indiscutibile che la nostra volontà è fortemente influenzata dall'inconscio;
è il momento di analizzare i pretesti che ci spingono verso i media da cui ci siamo allontanati:
da dove vengono?  da quali parti della nostra mente provengono? e da quali esperienze sono stati forgiati?
la nostra memoria è gestita "in automatico" ma se ci sforziamo un po' riusciamo a ricordare gli eventi da cui questi pretesti scaturiscono (ad esempio prendere in mano il telecomando per guardare una particolare trasmissione è legato a emozioni e ricordi che di questa abbiamo.... e nel momento in cui ci chiediamo se violare il ban è un comportamento razionale la nostra memoria porterà un'enorme quantità di idee a sostegno della violazione).
Ci vuole volontà per smettere ma dopo alcune settimane in cui si ha una strana sensazione di vuoto l'inconscio dovrebbe smettere di insistere nella direzione che noi abbiamo volontariamente rifiutato:
ci siamo appena disintossicati dagli impulsi più pesanti  :)
Ora siamo noi a decidere se guardare o no i media e -razionalmente- dobbiamo chiederci quando e come riprendere a informarci:
la nostra memoria è piena di propaganda e non possiamo farci troppo affidamento quindi dobbiamo cercare di prendere decisioni utilizzando il minor numero di dati e ragionamenti possibile in modo da poterli analizzare utilizzando solo la parte conscia della nostra mente (cercare di utilizzare ragionamenti di tipo logico/matematico è praticamente indispensabile).
Ricominciando a informarsi è opportuno scegliere una fonte che non contenga video perchè questi contengono troppe informazioni destinate all'inconscio quindi la televisione è out; si può scegliere tra un sito internet solo testuale o un solo giornale e solo per pochissimi minuti al giorno!
A questo punto quello che conta è NON usare la memoria e analizzare ciò che leggiamo con il massimo distacco emotivo possibile!!!
Supponiamo che l'inconscio sia composto da due vocine contrastanti, un diavoletto e un angioletto, e immaginiamo di ascoltarle contemporaneamente:
la voce più forte sovrasterà l'altra e noi la seguiremo in buona fede.
Il meccanisma sbagliato è proprio qui, nel modo in cui noi ascoltiamo noi stessi:
per ogni dato che richiamiamo dalla nostra memoria dobbiamo ascoltare non solo la voce più forte ma anche la voce contraria (o le decine di voci discordi), ascoltare separatamente, analizzare gli eventi che hanno forgiato tali voci, fare il punto della situazione e decidere in modo razionale e distaccato..... ma è un lavoraccio enorme!! ed è proprio per questo che la propaganda funziona, perchè l'immunità ha un costo mentale altissimo.
Quando ad esempio si parla di immigrazione arriveranno alla nostra mente tutti quei fatti di cronaca che hanno sedimentato dentro di noi delle convinzioni inamovibili in cui crediamo fermamente ma se analizziamo la derivazione di tali convinzioni ovvero i singoli fatti statisticamente irrilevanti ci accorgiamo che i nostri pensieri sono irrazionali perchè non basati su una visione d'insieme oggettiva.
Quando parla un politico proviamo a far finta che le stesse cose le dica un suo avversario e vediamo come reagisce la nostra mente...

da continuare...........

p.s. chi si crede immune agli attacchi mediatici è il più facile da influenzare.

Le colpe dei padri

Da un punto di vista legale le colpe dei padri o di ogni singolo individuo non ricadono mai sui figli o sulla collettività: se io rubo non sono colpevoli i miei parenti o gli italiani ma solo io che ho commesso il reato.
Lo stesso ragionamento vale anche per la religione cattolica anche se in tal caso vi è la questione morale di come utilizzare i soldi e vantaggi ereditati da eventuali padri/nonni/antenati che abbiano rubato.
Se la colpevolezza è personale e non cedibile allora la frase "gli italiani devono riparare perché è colpa nostra" è falsa perché attribuisce ad una collettività errori che tipicamente sono di alcuni e non di tutti.
Questa modalità di attribuire colpe o difetti personali ad intere collettività è stata applicata agli ebrei (che non sono ovviamente tutti strozzini) dai nazisti ma al giorno d'oggi viene applicata agli italiani per convincerli delle cose più disparate:
"accogliere i migranti perché la loro condizione è colpa nostra" (nostra di chi? tua e sorete forse!)
"cedere sovranità perché noi non ce la meritiamo" (noi chi? parla per te!)
"aiutare i paesi perchè le multinazionali da cui acquistiamo li hanno sfruttati" (ma io non li ho sfruttati! e i prodotti li ho pagati a prezzo intero, non dovrebbero essere le multinazionali a pagare?)
Questi ragionamenti sono così strampalati che non necessitano di attenzione per essere smontati ma ce ne sono altri assai più difficili: la responsabilità nazionale (ad es. debito pubblico in capo ai cittadini, danni di guerra, trattati capestro, crimini contro l'umanità ecc.).
Per sapere se le colpe della nazione ricadono anche su tutti i cittadini bisogna capire che cos'è la nazione e francamente questo è un concetto che esula per difficoltà dalle mie capacità di intendere ma quello che so con certezza è che nazione e popolo NON coincidono.... a questo punto bisognerebbe usare il buon senso per ogni singolo caso:
-se il rappresentante sindacale prende a pugni il proprietario della fabbrica la colpa non è degli operai
-se un militare compie crimini la colpa è sua e dei suoi superiori (politici inclusi) ma non certo di chi non ha mai avuto nulla a che vedere con le scelte effettuate (singoli cittadini)
-i danni di guerra di solito non si pagano perché chi vince non paga e chi perde paga comunque, oltretutto a pagare dovrebbero essere i responsabili e non i singoli cittadini (che non sono mai interpellati sulle questioni tramite referendum o se lo sono i risultati discordi dal regime vengono metodicamente ignorati)
-i trattati internazionali sono un problema complesso: tutti sono revocabili ma le conseguenze possono essere ritorsioni calibro 22 in mezzo alla fronte poiché specialmente in economia vale la legge del più forte (la libertà di un popolo a casa propria finisce dove inizia un bombardamento arbitrario da parte di un aggressore)
- il debito pubblico è appunto pubblico non privato e in economia non è nemmeno una cosa negativa poiché serve a fare giusti investimenti per la collettività (qualora il debito venga creato in cambio di nulla allora si tratta di furto e per quello devono pagarla i responsabili) e la collettività stessa che ne ha ricevuto i benefici in qualche modo ne è responsabile (anche se per entità assai diverse per ogni singolo cittadino).

Tosi / Report

Importanza: *

Notizia: Tosi denuncia l'inviato rai Sigfrido Ranucci di Report.
Stando alle registrazioni Ranucci ha offerto 15000 euro per un video che incastrasse il sindaco Tosi per presunta collusione con la mafia.
Durante il colloquio ha affermato di poter utilizzare fondi riconducibili alla Rai per pagare e soprattutto di  avere rapporti con tre diverse procure (Verona, Padova e Venezia) e di avere accesso al massimo canale investigativo del Veneto.

Commento: se si tratta di millantato credito di un maldestro truffatore la procura di Verona incriminerà certamente il reporter, se invece i rapporti millantati esistono veramente allora l'archiviazione o assoluzione è assicurata.
Secondo me l'ipotesi che Ranucci abbia davvero rapporti con procure è la più probabile, inoltre c'è da ricordare che molti giornalisti hanno anche agganci con i servizi segreti o investigatori... probabilmente il reporter non ha millantato nulla.
Molto sciocca la risposta della Gabanelli: "In 17 anni di Report non abbiamo mai pagato un informatore"... perchè usa il plurale? chi non avrebbe mai pagato? lei? o i suoi collaboratori? Ranucci? come fa lei a garantire per gli altri? come fa lei a garantire che i fondi riconducibili alla rai non fossero disponibili?
Non serve credere nella santità di Tosi, ma basta ricordare un gravissimo precedente di fango mediatico da parte di Report contro un politico, Di Pietro, per capire che l'informazione in Italia è gravemente malata.
Aggiornamento: nel 2016 Ranucci è stato assolto da ogni accusa ed invece è Tosi ad essere ancora nelle peste per diffamazione (come volevasi dimostrare oltre all'informazione pure la giustizia non gode di ottima salute).
AGGIORNAMENTO 2018: è stato aggiunto al codice penale il reato di "diffusione di riprese e registrazioni di comunicazioni fraudolente" ovvero il cittadino non potrà più divulgare proprie registrazioni private in cui compare ad esempio un giornalista come Ranucci (pena 4 anni di carcere invece di 1 per diffamazione) MA sarà ancora possibile il contrario ovvero giornalisti che diffamano o diffondono registrazioni per screditare un cittadino (la legge è uguale per tutti ma i ministri della propaganda finanziati dallo stato sono stati esentati per "diritto di cronaca" o "diritto di favola" viste le ca##ate che scrivono abitualmente)... l'ennesimo regalo alla casta giornalistica a ridosso delle elezioni 2018.

Intelligence

Da wikipedia "L'informazione militare o civile (più nota con il termine inglese di intelligence) può essere definita come la raccolta e la successiva analisi di notizie e dati dalla cui elaborazione ricavare informazioni utili al processo decisionale militare, nonché a quello relativo alla sicurezza nazionale ed alla prevenzione di attività destabilizzanti di qualsiasi natura.
In senso più ampio vengono intese tutte le attività legate al controspionaggio, e allo spionaggio."

I servizi segreti , che anticamente erano solo sicari e ladroni, ai giorni nostri raccolgono enormi quantità di informazioni da ogni fonte possibile (incluse quelle illegali) e le elaborano per identificare pericoli e reagire di conseguenza.
Molti ricorderanno l'emblematico caso dell'agente Betulla che collaborava con Libero scrivendo articoli falsi e fornendo informazioni avute dai servizi segreti: fu radiato dall'albo dei giornalisti perchè anche se tutti i giornali pubblicano notizie a volte false su suggerimento dei servizi in teoria è vietato dalla legge per i giornalisti intrattenere rapporti con tali istituzioni.
Fermiamoci un attimo.... l'agente scrisse un pezzo falso e diffamatorio sotto pseudonimo dopo essere stato radiato quindi la condanna per diffamazione se la prese il direttore responsabile Sallusti che non patteggiò nè pagò i danni e pur avendo già accumulato molte altre condanne chiese e ottenne la grazia.
Apprendiamo da questa vicenda che sebbene i giornalisti non dovrebbero avere rapporti con i servizi segreti nella realtà questo non succede e anzi buona parte delle informazioni sui giornali arrivano proprio dall'Intelligence che riesce quindi ad influenzare pesantemente i media italiani:
basta pagare e qualcuno disposto a pubblicare una notizia falsa o tendenziosa si trova sempre, oppure si danno in cambio altre notizie, scoop, che quindi aumentano la notorietà del giornalista e della testata.
Non solo gli agenti sono presenti nelle redazioni dei giornali ma anche negli snodi delle informazioni ovvero filtrano le informazioni che arrivano ad esempio all'ansa (fonte del 90% del contenuto dei giornali):
ricordiamo che essere i primi ad avere e scrivere una notizia permette di esporla a proprio vantaggio quindi con titolo e contenuti deformati, omettendo anche particolari per fini che non coincidono mai con la corretta informazione dei cittadini ma servono ad influenzare la popolazione oppure ingannare spie straniere.
Aggiornamento novembre 2017:
secondo il sole24ore del 16 novembre fra i conti dell'ormai fallita banca popolare di vicenza (comprata per un euro da IntesaSanPaolo) risultano i pagamenti dell'Aisi agli agenti di influenza.
In pratica i servizi segreti hanno versato oltre 150 milioni annui anche a personalità di spicco per influenzare l'opinione pubblica, citando l'articolo:
"Insieme a schiere di anonimi sparsi in tutta Italia, tra i beneficiari dei versamenti ci sono i nomi di contabili del ministero dell’Interno «inquadrati nel ruolo unico del contingente speciale della Presidenza del Consiglio dei ministri», personale della Protezione civile e del Dipartimento Vigili del fuoco, funzionari del Consiglio superiore della Magistratura. Poi avvocati, dirigenti medico-ospedalieri, vertici di autorità portuali e di istituzioni musicali siciliane. Ci sono giovani autori e registi di fortunatissimi programmi di infotainment di tv nazionali private, conduttori di trasmissioni di successo sulla radio pubblica, fumettisti vicini al mondo dei centri sociali. Ma soprattutto i vertici dell’intelligence italiana, dotati di poteri di firma sui conti, e alti funzionari territoriali dei Servizi e delle forze dell’ordine: ufficiali del Carabinieri con ruoli in sedi estere, ispettori della Polizia di Stato coinvolti nel processo dell’Utri del 2001, dirigenti dell’ex centro Sisde di Palermo già noti alle cronache per vicende seguite all’arresto di Totò Riina. C’è pure un anziano parente del “capo dei capi” di Cosa Nostra (o qualcuno con lo stesso nome). E ci sono impiegati di Banca Nuova. O, ripetiamo, loro omonimi."
Insomma Il Ministero della Propaganda ufficiosamente esiste e opera tranquillamente in Italia con finalità orientate molto più alla politica di giornata che alla sicurezza nazionale.

Black Block e guerriglia urbana

Commento: i gruppi di manifestanti violenti che generalmente servono a provocare scontri con le forze dell'ordine quali effetti secondari hanno?
Come molti hanno già notato servono a screditare mediaticamente i manifestanti e le loro motivazioni, inoltre mettono in evidenza una totale inettitudine degli organizzatori a gestire il servizio d'ordine.... e nient'altro?
Proviamo a vederla da un punto di vista "di regime":
i manifestanti hanno delle rivendicazioni sacrosante (es. la casa, che è un motivo sufficiente a giustificare la violenza) ma il dittatore furbo vuole che questi malumori non intacchino il suo potere, quale potrebbe essere la strategia?
Un piccolo principe potrebbe pagare degli infiltrati per provocare disordini in accordo con le forze dell'ordine che avrebbero il pretesto per usare una forza altrimenti ingiustificabile contro i manifestanti;
in pratica abbiamo una pesante repressione, ma mediaticamente appare molto meno grave poichè si crea un problema (facinorosi) per giustificare una dolorosa soluzione (manganellate a donne e studenti).
Ma ci sono anche altri piccoli aspetti di ordine psicologico che vengono sempre trascurati
-- nelle manifestazioni vi è un piccolo sfogo dei malumori fisiologico della protesta che di fatto tranquillizza le persone che una volta rientrate a casa si illuderanno di aver fatto qualcosa per il proprio fine e quindi risulteranno più docili e obbedienti di prima (tecnica tipica dei sindacalisti servi del potere)
-- la presenza di squadre di infiltrati servono come pretesto per picchiare i meno offensivi e fiaccarne il morale ma ha anche una sorta di funzione di prevenzione della violenza contro il regime.... mi spiego meglio: se io voglio tirare un sasso e vedo uno che tira una bomba carta la mia determinazione verrà annientata dal rischio di sembrare un cattivo (connotato richiamato dal colore nero) e quindi per non accomunarmi al black block non tirerò il sasso anche se ne avevo l'intenzione, inoltre nel mio cervello passerà il messaggio totalmente illogico che la violenza contro lo stato (anche quella finta recitata dai facinorosi) è sempre cosa ingiusta (eppure tirare quel sasso contro un politico mafioso sarebbe un'azione moralmente giusta e sacrosanta ma il mio inconscio per un fenomeno psicologico di coerenza non me lo lascerà fare).
Insomma la tragedia greca è stata ripresa in questa nuova rappresentazione teatrale in cui commedianti vestiti di nero a rappresentare il male si scagliano contro le forze dello stato che verranno poi dipinte come il bene mentre tutti gli altri manifestanti sono solo un pubblico insignificante che interviene solo per prendere manganellate.

Morale: chi va alle manifestazioni torna a casa con il cervello inchiappettato (e a volte anche manganellato)

p.s. notare che i black block non sono mai stati indagati per terrorismo in Italia pur utilizzando esplosivi contro forze dell'ordine con chiari intenti eversivi quindi è ragionevole supporre che i magistrati ne conoscano i legami con i servizi segreti e non si sognano neanche lontanamente di trattarli come anarchici (mentre ad esempio i leghisti per quattro lamiere su una ruspa e un trattore sono stati sbattuti in carcere senza che sia stata emessa alcuna condanna definitiva)

p.p.s. geniali quelli dei servizi segreti che prima creano i gruppi pseudoanarchici dei black block e poi fanno finta di spiarli per proteggere la nazione da cotal pericolo.... a dimostrazione che un posto di lavoro con un po' di fantasia e cattiveria si inventa sempre :)

Privacy

Potete leggere una buona definizione dell'argomento su wiki in inglese (trattasi di vocabolo importato) comunque io mi limiterò a trattare solo la parte meno filosofica ovvero il furto dei dati e lo spionaggio.
Prima ancora che Snowden ci rivelasse che la Nsa americana spia tutto il mondo senza farsi alcun problema di coscienza (datagate) noi avevamo già avuto lo scandalo Telecom-Sismi quindi avevamo già la mezza idea di essere spiati.
Queste vicende ci insegnano che esistono persone che per sicurezza nazionale spiano i cittadini, ma il problema è che quando esiste una facile modalità di carpire dati sensibili nell'ombra il risultato è che malintenzionati prendano anche dati per finalità non necessariamente buone:
parliamo di informazioni personali, segreti aziendali e politici.
E come facciamo a difenderci da queste violazioni della privacy?
Niente telefono (l'Nsa ha tutte le vostre telefonate) e molta attenzione sul computer.
Potete dare per scontato che qualunque cosa venga detta al telefono è registrata, tutte le informazioni personali contenute nei siti internet navigati senza tor vengono registrate e tutta la vostra posta è registrata (inoltre è spiabile dai gestori della rete qualora passi non criptata), i protocolli di trasmissione protetta VPN e SSL sono creati con appositi bug proprio per consentirne il decriptaggio.

Ve lo ricordate skype? Era un bel progamma innovativo che permetteva di telefonare via internet in tutto il mondo senza pagare bollette stratosferiche all'azienda telefonica.... oggi è targato Microsoft e funziona esattamente come un volgarissimo SPYWARE ma attenzione è tutto legale perchè c'è tanto di informativa nella licenza d'uso che avverte gli utenti di tale possibile spionaggio da parte delle istituzioni (se uno spyware dichiara sè stesso spione ufficialmente non è uno spyware perchè per definizione uno spyware carpisce dati senza il consenso dell'utente.... che mal di testa..); a questo punto viene da chiedersi come mai esistono ancora aziende così stupide da utilizzarlo.

In sintesi i requisiti minimi indispensabili per avere un minimo straccio di privacy su internet sono
-installare una versione decente di linux! (vivamente consigliabile per chi usa ancora windows vista)
-NON usare skype o email non cifrate per messaggi sensibili
-usare tor onion per navigare almeno quando serve riservatezza.
-staccare o almeno coprire la webcam quando non si usa (molte possono funzionare anche con il led spento)

p.s. riguardo a linux mi permetto di consigliare una versione debian stabile (o derivate come ubuntu) installata magari come seconda partizione (giusto per evitare di cancellare subito windows) e una versione di windows (7 o successiva) su disco virtuale da far partire con VirtualBox in modo da utilizzare normalmente linux ma avere a disposizione windows per farne girare eventuali programmi non supportati (ad esempio vecchi videogiochi).
p.p.s. il virus "wannacry" non ha infettato alcuna macchina linux ma le autorità (e pure le aziende) preferiscono sversare cifre enormi nel rattoppare l'altro sistema operativo notoriamente colabrodo.

Neutralità della rete

Tim Berners-Lee (inventore del World Wide Web nonché fondatore del World Wide Web Consortium (W3C)):
"Vent'anni fa, gli inventori di Internet progettarono un'architettura semplice e generale. Qualunque computer poteva mandare pacchetti di dati a qualunque altro computer. La rete non guardava all'interno dei pacchetti. È stata la purezza di quel progetto, e la rigorosa indipendenza dai legislatori, che ha permesso ad Internet di crescere ed essere utile. Quel progetto ha permesso all'hardware e alle tecnologie di trasmissione a supporto di Internet di evolvere fino a renderlo migliaia di volte più veloce, nel contempo permettendo l'uso delle stesse applicazioni di allora. Ha permesso alle applicazioni internet di venire introdotte e di evolvere indipendentemente.
Quando ho progettato il Web non ho avuto bisogno di chiedere il permesso a nessuno. Le nuove applicazioni arrivavano sul mercato già esistente di Internet senza modificarlo. Allora provai a rendere la tecnologia del web una piattaforma al contempo universale e neutrale, e ancora oggi moltissime persone lavorano duramente con questo scopo. Il web non deve assolutamente discriminare sulla base di hardware particolare, software, rete sottostante, lingua, cultura, handicap o tipologia di dati.
Chiunque può scrivere un'applicazione per il Web, senza chiedere a me, o a Vint Cerf, o al proprio ISP, o alla compagnia telefonica, o al produttore del sistema operativo, o al governo, o al fornitore dell'hardware.
La neutralità della rete è questo:
Se io pago per connettermi alla rete con una certa qualità di servizio, e tu paghi per connetterti con la stessa (o una migliore) qualità di servizio, allora possiamo iniziare una comunicazione con quel livello di qualità.
Questo è tutto. I fornitori di accesso ad internet (ISP) hanno il compito di interagire tra loro affinché questo avvenga.
La neutralità della rete NON è chiedere l'accesso ad internet gratuito.
La neutralità della rete NON è affermare che qualcuno non dovrebbe dover pagare di più per una maggiore qualità di servizio. È sempre stato così, e sempre lo sarà."

il BEREC (Body of European Regulators of Electronic Communications) ha pubblicato le sue linee guida sulla neutralità della rete in cui purtroppo vengono tollerate differenze di trattamento dati in base alle categorie di servizi (ad esempio un isp potrebbe dare priorità a servizi streaming, voip o altre tipologie di dati purché non discrimini fra gli utenti dei medesimi servizi); ovviamente il gestore servizi internet si spera che informi l'utente di queste eventuali differenze nel trattare servizi diversi anche perché se due utenti utilizzano due gestori diversi il trasferimento dati avrà una qualità di servizio pari alla minore fra le due qualità garantite dai due gestori per la categoria di servizio utilizzato.
Giudizio: discriminare la "tipologia di dati" (quindi sbirciare all'interno di ogni pacchetto dati inviato) contrariamente all'autorevole e semplice definizione di neutralità della rete sicuramente porterà tanta confusione e pochi infimi vantaggi al navigatore medio oltre che probabili abusi (se decide l'Europa che vi aspettate, chiarezza e correttezza?).

Vaccini