Economia

Economia [Fonte wikipedia]: dal greco οἴκος (oikos), "casa" inteso anche come "beni di famiglia", e νόμος (nomos), "norma" o "legge" - si intende sia l'utilizzo di risorse scarse (limitate o finite) per soddisfare al meglio bisogni individuali e collettivi organizzando la spesa, sia un sistema di organizzazione delle attività di tale natura poste in essere a tal fine da un insieme di persone, organizzazioni e istituzioni (sistema economico)

 

Mercantilismo

Mercantilismo (Jean-Baptiste Colbert)
nel '600 per ricchezza si intendeva solo metalli preziosi e quindi per aumentare la ricchezza Colbert pensò di agire sulla bilancia commerciale sovvenzionando le esportazioni e tassando le importazioni (cose che attualmente l'Italia pur avendo una bilancia in passivo non può fare poichè vincolata dagli accordi europei) e nello stesso tempo cercò di eliminare i dazi all'interno della francia scontrandosi però con la casta nobiliare francese che non voleva perdere alcun privilegio (...quanto è simile il 600 ai giorni nostri...);
Colbert intervenì direttamente nell'economia scrivendo una serie di norme e standard per regolare i prodotti francesi che diventarono quindi assai competitivi ma fece anche una cosa che lo trasformò nell'economista più odiato della storia: non pagò i debiti ingiustificati ovvero i creditori che non avevano fatto nulla che potesse giustificare i loro crediti (che ai giorni nostri significherebbe non pagare le grandi opere inutili o i contratti truffaldini gonfiati ottenuti con grandi mazzette.... quanto abbiamo da imparare dal passato...).
Se uno stato mercantilista esporta troppo e uno stato importa troppo allora il secondo si ritroverà prima o poi senza monete d'oro circolanti (preda di acquisti stranieri) e in caso di attacco da parte del primo stato non sarà in grado di pagare una difesa adeguata (mercenari) e verrà conquistato militarmente (questo l'avevano capito pure i signorotti medievali).
Un esempio di nazione moderna che adotta il mercantilismo è la Germania che ha un surplus sulla bilancia commerciale di oltre 200 miliardi annui per lo più a danno degli altri paesi europei.

Laissez faire (fisiocratici precursori del liberismo)
Quesnay immaginava che la ricchezza in una nazione circolasse in modo simile al sangue nel corpo umano e che quindi lasciare libera circolazione fosse nell'ordine naturale delle cose (anche se questo ragionamento oggi ci può far ridere per come è stato dedotto e per alcune sue eventuali applicazioni al commercio, nel '700 fu un grandissimo passo avanti nella storia dell'economia).

Adam Smith e il libero mercato
proseguendo nella teoria del "laissez faire" Smith diceva che il mercato era in grado di autoregolarsi poichè i prezzi sarebbero stati controllati grazie alla libera concorrenza senza alcun intervento dello stato; ma forse molti non sanno che lui stesso reputava inadeguato il libero mercato nel gestire l'istruzione pubblica e la pulizia delle strade e in generale i servizi utili alla comunità che tutti vogliono ma che nessun privato è incentivato a fornire:
secondo lui il governo aveva l'onere di proteggere le paghe e il potere d'acquisto dei lavoratori, vigilare sull'onestà delle banche, proteggere le nuove industrie e in particolare incentivare quelle di armi che sarebbero poi servite in caso di guerra.
Inoltre Smith diceva di limitare gli interessi su un investimento per evitare di trasformarlo in una scommessa ad alto rischio che tende ad attirare molti sprovveduti e spesso a deluderli (a quei tempi era possibile acquistare quote di corporazioni che in qualche modo facevano fruttare il denaro investito e c'erano loschi figuri che promettevano miracoli per poi fallire o scappare con i soldi... anche se almeno non c'erano i derivati).
Il "padre" del libero mercato aveva notato che persone con interessi simili tendevano a formare accordi segreti che si manifestavano in cartelli ovvero prezzi non liberi ma decisi segretamente per avere alti guadagni senza concorrenza, inoltre metteva in guardia gli amministratori pubblici dal seguire i consigli truffaldini di gruppi potenti i cui interessi erano spesso contrari al benessere collettivo.
Smith è uno degli economisti più citati dagli attuali pseudoliberisti ma nessuno ricorda mai che su tanti argomenti la pensava in modo diametralmente opposto.

David Ricardo e la teoria dei vantaggi comparati:
1 lavoratore inglese produce 2 botti di vino o 4 pacchi di vestiti
1 lavoratore portoghese produce 4 botti o 6 pacchi di vestiti (lavoratori più efficienti)
secondo Ricardo a entrambi conviene commerciare se ci si specializza nel prodotto in cui si è meno inefficienti quindi se 100 inglesi passeranno dalla produzione di vino a quella di vestiti mentre il portogallo sposterà 60 lavoratori dai vestiti al vino entrambi ne gioveranno perchè:
inghilterra produce -200 botti ma +400 vestiti,
                 importa +220 botti ed esporta 380 vestiti
Portogallo produce +240 botti ma -360 vestiti,
                 esporta -220 botti ed importa 380 vestiti
hanno entrambi un netto di +20 botti di vino e +20 pacchi di vestiti, quindi comparando la loro produzione a quella che avevano prima di spostare lavoratori e commerciare notiamo un vantaggio per entrambi (vantaggi comparati).
Purtroppo l'esempio di globalizzazione funziona solo in un modello astratto e idealizzato in cui sono stati trascurati i costi del trasporto, le fluttuazioni dei prezzi, l'emigrazione, la possibilità che un'impresa di sposti dall'Inghilterra al Portogallo, le differenze fiscali e la possibilità che un disaccordo improvviso faccia cessare il commercio;
anche contando tutti questi fattori reali rimane il fatto che il Portogallo può trarre vantaggio dal commercio con l'Inghilterra, purtroppo tale vantaggio non è reciproco quindi al Portogallo converrrebbe il protezionismo.
 

Keynes

Quando si parla di crisi Keynes è uno degli economisti più importanti e salta sempre fuori citato da qualcuno perchè ha detto di fare una cosa apparentemente contraria alla logica:
durante le crisi con disoccupazione lo stato non deve chiudersi nell'austerità ma spendere in modo da riavviare l'economia;  e queste cose le ha dette nel 1936 quindi è strano che gli economisti bocconiani ne ignorino completamente l'esistenza.
Da notare che la questione di cambi fissi in europa e la moneta unica sono il ripetersi di un errore già evidenziato dallo stesso Keynes (che di nuovo tutti gli economisti continuano ad ignorare) con i cambi fissi decisi dopo la seconda guerra mondiale e che alla prima crisi sono implosi.
I due strumenti fondamentali per contrastare le crisi sono la politica fiscale (agire su tasse e investimenti) e la politica monetaria, ma nel caso italiano il primo è fortemente vincolato dal fiscal compact e dai divieti sugli aiuti di stato e il secondo strumento è stato distrutto con la  creazione dell'euro:
in pratica gli strumenti macroeconomici che hanno evitato numerose crisi nell'ultimo secolo ci sono stati proibiti dai vincoli europei a tutto vantaggio della Germania mercantilista.

Moneta straniera

Importanza: 300€ = [0,5% Pil / 60M]*2 = [9000M/60M]*2 (malus*2 in quanto si tratta di ricchezza che scompare completamente dall'Italia)(a questo calcolo manca l'altrettanto grave danno a bankitalia che ho indicato a parte)

Premessa: la bilancia dei pagamenti è uno schema contabile che registra le transazioni tra i residenti in un’economia e i non residenti, in un dato periodo di tempo; una transazione è un’interazione tra due entità istituzionali che avviene per mutuo consenso o per legge e comporta, tipicamente, uno scambio di valori (beni, servizi, diritti, attività finanziarie) o, in alcuni casi, il loro trasferimento senza contropartita.

Uno stato che decida di utilizzare una moneta straniera perde un'importante leva macroeconomica che nel caso italiano riduce pesantemente la capacità di esportare deprimendo la bilancia dei pagamenti; vale anche il discorso inverso ovvero un paese che usi o si agganci a una moneta debole riduce la capacità di importare ed esporta di più.
Detto in modo facile se un tedesco compra prodotti italiani la lira si alza se viceversa è l'italiano a comprare prodotti tedeschi allora la lira si svaluta rispetto al marco; se lira e marco sono bloccate non esiste nessuna svalutazione/rivalutazione e questo provoca uno svuotamento della liquidità del paese che acquista di più a vantaggio del paese che acquista di meno (cioè uno dei due paesi rischia di trovarsi indebitato e senza soldi causando un crollo dei prezzi dei suoi beni strategici che potrebbero essere poi acquistati a poco prezzo dal paese stabilmente esportatore).
Una moneta sovrana permette di reagire rapidamente agli squilibri commerciali, cioè se un paese esporta poco il deprezzamento della sua moneta permette di rendere i suoi prodotti più appetibili sul mercato e se viceversa esporta troppo la rivalutazione della sua moneta rende più convenienti i prodotti stranieri; in pratica la fluttuazione della propria moneta sovrana permette un riequilibrio quasi automatico della bilancia dei pagamenti.
In mancanza di una propria moneta è sempre possibile modificare i dazi nazionali per ottenere lo stesso riequilibrio che darebbe la moneta sovrana (ma questo è vietato dalla globalizzazione europea che impone la libera circolazione delle merci/servizi).
In mancanza di moneta sovrana e dazi è sempre possibile rendere i propri prodotti più appetibili agli acquirenti stranieri riducendone i prezzi con la compressione dei salari ottenibile tramite  immigrazione selvaggia e deregolamentazione del lavoro;
qualora non bastasse è possibile distruggere in stile Monti il mercato interno aumentando la tassazione e l'iva, cioè aumentando i poveri (che sono anche consumatori) in modo tale che siano impossibilitati ad acquistare all'estero (e fatalmente pure in Italia)  sempre per riottenere il solito pareggio della bilancia dei pagamenti.
Mi preme far notare che deregolamentazioni, immigrazione e tassazione sono scelte praticamente obbligatorie qualora dazi e sovranità monetaria siano vietate: il vincolo esterno alla politica economica di fatto produce l'attuale dilagante povertà del proletariato e classe media, e tutto per non lasciare che il libero mercato delle valute riporti un equilibrio fra importazioni ed esportazioni di merci e capitali.
Ovviamente quando qualcuno ci rimette qualcun altro ci guadagna e il continuo aumento di concentrazione di capitali nelle mani di pochissimi è la naturale conseguenza di una politica economica che nei fatti continua ad arricchire i più ricchi che guarda caso sono proprio quelli con più influenza nelle decisioni politiche (tramite donazioni/mazzette);
è banale notare che invece della compressione salariale si potrebbe puntare alla riduzione della rendita da capitale (finanza creativa e elusione fiscale) ma in tal senso mi pare che la politica proprio non ci senta.
Oltre all'arricchimento dei ricchi vi è un altro effetto evidenziato da Krugman (nobel economia) ovvero una perdita reale di pil pari superiore a un 10% (che distribuito nell'arco di vita dell'euro è pari a 0,5% pil annui): tale stima è alla base del calcolo importanza di questo paragrafo.

Saldo delle partite correnti

Saldo delle partite correnti, CA dall’inglese current account (balance).

Inflazione

L'inflazione è l'aumento prolungato del livello medio generale dei prezzi di beni e servizi in un dato periodo di tempo.
In macroeconomia l'inflazione alta non è un problema rilevante se è stata prevista in anticipo:
i redditi monetari possono essere indicizzati (cioè tassi d’interesse somma di tassi reali e inflazione), le imposte sono modificate per evitare che i redditi paghino uno scaglione più alto (fiscal-drag).
Se l'inflazione arriva improvvisamente allora i creditori potrebbero essere sfavoriti tutte le volte che il debito è fissato in valore nominale, stessa cosa per le pensioni che ricevono tipicamente aumenti pari solo a parte dell'inflazione (redditi alti); evidentemente verrebbero avvantaggiati i debitori e i giovani (queste due categorie spesso coincidono).
Ovviamente nulla impedisce in caso di inflazione improvvisa di apportare rapidamente le modifiche di politica economica per ridurre al minimo i danni.
Da notare che in base all'empirica curva di Phillips l'aumento dell'inflazione provoca generalmente una riduzione della disoccupazione; una politica espansiva aiuta l'occupazione ma bisogna tener presente che tale curva è di carattere generale e non aiuta molto in situazioni in cui persiste una crisi volutamente provocata come l'attuale in cui le politiche economiche sono create su misura per alcuni paesi europei e subite da tutti gli altri.
Insomma l'inflazione non è "inflazionesemprebruttaecattiva" ma come tutte le variabili macroeconomiche deve raggiungere un valore ottimale adattandosi ai vari periodi storici e al modello economico in cui ci si trova (fissare un valore di inflazione obbligatorio da mantenere in eterno e per tutti è contrario a tutte le teorie economiche oltre che al buon senso ma piace tanto alle banche e ai creditori stranieri).
Nota un po' banale ma importante:
l'inflazione non è né equivalente né strettamente correlata alla svalutazione
La svalutazione riguarda un rapporto fra monete nazionale/straniera mentre l'inflazione riguarda prezzi di prodotti e servizi tipicamente interni, solo nazionali, quindi la non correlazione fra svalutazione e inflazione si può intuire anche senza ricorrere all'esauriente dimostrazione matematica di Bagnai che porta pure i dati ufficiali che smentiscono la giornalettistica tesi "svalutazione=inflazione".

Disoccupazione

Il lavoro funziona all'interno di un mercato in cui alcuni offrono e altri cercano il bene-lavoro.
Quando la domanda di lavoratori è bassa può capitare che alcuni offrano i propri servizi senza trovare nessuno che li richieda e quindi rimangono senza occupazione.
La disoccupazione dipende strettamente da domanda e offerta.
Da un punto di vista politico è possibile aumentare la disoccupazione aumentando l'offerta (immigrazione, precarizzazione) e riducendo la domanda (chiusura aziende per aumento oneri o tasse... trasferimento all'estero di aziende grazie a globalizzazione europea); viceversa è possibile aumentare l'occupazione (blocco flussi migratori, leggi a tutela del lavoro, riduzione tasse e burocrazia, ritorno al protezionismo e moneta sovrana).
Che l'aumento di lavoratori immigrati implichi riduzioni salariali e disoccupazione è banalmente deducibile dal principio di domanda e offerta ma il discorso per la precarizzazione è meno semplice:
se io rendo flessibile il lavoro posso anche supporre che l'offerta rimanga invariata poiché il numero di lavoratori potrebbe rimanere costante (e lo spauracchio del licenziamento aumenterebbe la produttività).... purtroppo rendere facili i licenziamenti provoca un aumento dei licenziamenti e avere solo contratti temporanei mette i lavoratori in posizione negoziale assai debole costringendo ad accettare lavori sottopagati o a smettere di cercare lavoro: attualmente il numero di sottoccupati e scoraggiati in Italia è il più alto d'Europa.
La flessibilità rende più facile licenziare ma anche assumere e questo spiega come mai il numero degli occupati possa aumentare persino se il monte ore lavorate si riduce poiché viene suddiviso per un maggior numero di precari (secondo la definizione ufficiale è occupato anche chi lavora un paio d'ore a settimana).
In condizioni di piena occupazione la flessibilità può risultare molto utile e permette a professionisti di farsi pagare molto di più di un lavoratore stabile (la flessibilità non dovrebbe essere gratis ma un optional da pagare).
 

Canone Rai

Importanza: 33€ = [2000M/60M]

Per evitare di vedersi addebitata la prima rata del canone Rai 2018, l'Agenzia delle Entrate invita coloro che non hanno la Tv in casa a presentare la dichiarazione sostitutiva in modalità telematica entro e non oltre il 31 dicembre del 2017, e con plico postale entro e non oltre il 20 dicembre del 2017 cioè circa un mese prima delle scadenze ufficiali.
Per la dichiarazione telematica è necessario essere registrati nel sito delle entrate, per la registrazione bisogna richiedere online il pin che impiegherà circa 2 settimane ad arrivare a casa.

La tassa è impropriamente chiamata canone rai ma in realtà è una tassa sul possesso di un radioricevitore quindi chi non ha televisioni può richiedere l'esonero pur continuando a guardare i canali televisivi via internet.
Al momento in cui scrivo non mi pare sia mai partito alcun controllo per verificare la veridicità delle dichiarazioni finora ricevute quindi è probabile che chi richiede l'esonero pur possedendo la televisione non verrà mai sanzionato.

Tassa Patrimoniale

Ogni tanto rispunta nel dibattito politico (ed economico) un'eventuale tassa sul patrimonio che avrebbe lo scopo di redistribuire la ricchezza verso i poveri e puntualmente la cosa viene accantonata per i motivi più astrusi.
Facciamo un po' di chiarezza sulla tassa sul patrimonio:
- non è obbligatorio che sia non progressiva (e può certamente essere nulla sotto un certo patrimonio)
- non è obbligatorio che sia identica fra capitalisti stranieri e italiani
- il patrimonio NON è solo quello immobiliare e bancario ma ad esempio pure quello finanziario (derivati inclusi) il cui movimento sarebbe da restringere ignorando i globalizzatori di Maastricht
- la tassa patrimoniale può sostituire le tasse sull'eredità
- è giustificabile dal fatto che lo stato tutela e protegge anche militarmente i patrimoni e la proprietà privata, cioè i patrimoni non possono esistere senza protezione.
Immaginiamo una tassazione progressiva, con una soglia di esenzione, fortemente accentuata verso capitalisti (multinazionali) stranieri e che colpisca i sempre esenti capitali finanziari, quanti cittadini italiani verrebbero colpiti?
Se è vero che il 20% degli italiani possiede il 70% della ricchezza e l'1% ne possiede il 25% allora si tratta di una tassazione che sicuramente non colpisce la maggioranza tanto più che si potrebbe pure appesantire il carico verso i capitalisti stranieri (per alleggerire quello verso gli italiani).
Lascio alla perfida immaginazione del lettore i lerci motivi per cui i politici non vogliono assolutamente una tale tassazione.
 

Burocrazia

Dal francese bureau (ufficio) e dal greco krátos (potere), quindi il potere assunto dagli uffici di funzionari che amministrano la cosa pubblica.
Evidentemente un'organizzazione serve ma recentemente la burocrazia ha assunto un significato particolarmente dispregiativo indicando l'eccesso di cavillosi regolamenti difficilissimi da seguire e interpretare.
In Italia la burocrazia è a livelli elevatissimi in confronto ad altri paesi europei poichè i politici continuano a sfornare ossessivamente norme su norme anche quando i vantaggi che ne derivano sono molto minori delle complicazioni introdotte, provocando per aziende e cittadini uno stressante aumento di adempimenti che spesso non trovano giustificazione razionale per la loro esistenza.

Equazione da sani di mente:
(valore tempo perso cittadini) + (costo personale necessario per applicazione e controlli) + (costo scrittura e votazione legge) < (Vantaggi esistenza norma)

Inutile dire che i politici italiani del tempo altrui se ne fregano apertamente, sovraccaricano il personale con continui aumenti di impegni (provocando un costante calo nella qualità dei servizi amministrativi) e dei propri stipendi d'oro proprio non san fare a meno.

Pil

PIL misura il risultato finale dell’attività produttiva dei residenti di un Paese in un dato periodo

Secondo recente normativa europea adottata nel 2014 il pil conteggia esplicitamente anche lo sfruttamento della prostituzione (magnaccia stupratori schiavisti) e il traffico di droga (monopolistico grazie ai divieti e che vende truffaldinamente a prezzi astronomici merce dal prezzo originale bassissimo) perché secondo l'Europa lo scambio merce soldi avviene in totale libertà (il drogato è libero di avere le crisi di astinenza e la puttana è libera di farsi picchiare dal magnaccia, w la libertà).
Secondo i criteri dell’Unione europea solo una misura esaustiva del Pil che includa anche droga e prostituzione rende tale aggregato confrontabile fra i vari Paesi ed utilizzabile come indicatore per il calcolo dei contributi versati dagli Stati membri all’Unione

AGGIORNAMENTO
Nel gennaio 2015 l'Ue ha rivisto la metodologia di calcolo dei bilanci degli Stati membri riconoscendo per la prima volta le spese militari per nuove armi come "investimenti" da aggiungere al Pil e fuori dalla regola del 3 per cento.

Derivati - Interest Rate Swap

Gli IRS sono i derivati più diffusi e praticamente servono a rendere fisso un tasso variabile.
Questi derivati sono una scommessa in cui una parte scommette che il tasso variabile resterà sopra una data soglia e l'altra parte scommette che rimarrà sotto.
Es: io chiedo un prestito con tasso di interesse al 3%+euribor ma un mediatore mi propone di pagare sempre 5% (quindi io scambio "swappo" il tasso variabile con il tasso fisso)..... se l'euribor sarà mediamente sotto il 2% io perderò soldi altrimenti guadagnerò.
Per quale motivo un sano di mente dovrebbe scommettere sull'andamento futuro di un tasso su cui non ha alcun potere?
La spiegazione ufficiale è "per tutelarsi da improvvise variazioni di mercato" e in effetti questo sistema viene utilizzato da tutti i paesi del mondo per proteggersi da fluttuazioni anche su lunghi periodi.
Conviene?
Beh mediamente e sul lungo termine è ovviamente sconveniente perchè il mediatore non è scemo e cercherà sempre di garantirsi un piccolo margine di sicurezza pretendendo un tasso fisso leggermente superiore alle attese di mercato.
Come tutti i derivati l'Irs "deriva" da un altro strumento finanziario (nell'esempio l'euribor) su cui si suppone che le due parti non abbiano alcuna influenza ma l'esperienza insegna che la parte proponente (banche) ha grande influenza sui mercati (riuscendo persino a truccare il libor e l'euribor) e in generale sugli strumenti finanziari grazie a numerosissimi legami politici, quindi riaffermiamo il principio che nella scommessa il banco vince sempre.
Per dare un'idea dell'importanza del'argomento basti pernsare che a livello mondiale gli Irs sono "derivati" su prodotti finanziari di valore totale superiore a 300.000 miliardi di euro di cui oltre 100 miliardi sottoscritti dal ministero delle finanze italiano quindi il piccolo guadagno mediamente percepito dagli intermediari rappresenta comunque una cifra decisamente molto alta.

Derivati - CDS Credit Default Swap

Il Credit default swap è un derivato che serve a trasferire (swap) il rischio di fallimento (credit default).
Praticamente un creditore paga un mediatore che garantisce il suo credito nel caso in cui il debitore risulti insolvente in modo simile a un'assicurazione non facilmente rescindibile contro l'evento sfortunato.
Il debitore può essere anche uno stato, ma quando la Grecia ha rinegoziato il suo debito quelli che possedevano cds basati sul suo fallimento non hanno visto un soldo perchè la rinegoziazione sarebbe avvenuta su base volontaria ovvero con il consenso delle parti, cosa ovviamente falsa che il governo greco ha fatto proprio affinchè i cds non fossero pagati.
Il problema dei cds è che sono cedibili quindi il possessore non coincide con il danneggiato (ovvero il creditore) e qualcuno potrebbe influenzare il debitore sperando che questo fallisca proprio per ritirare il premio del cds similmente a un'assicurazione.
A differenza delle assicurazioni non è facile rescindere un contratto ed è possibile avere più assicurazioni sullo stesso debito (es debito 1 euro e 10 cds da 1 euro) con gravi conseguenze per gli investitori e per i mediatori.
La AIG, famosa azienda assicuratrice, nel 2008 è quasi fallita a causa dei cds e si è salvata solo con l'aiuto del tesoro americano.
Esistono manager senza scrupoli che acquistano cds fallimentari in cambio di mazzette (come nel MPS).
In pratica i CDS non convengono mai perchè su lungo periodo i vantaggi non compensano gli svantaggi.

Stieglitz “…..the final oddity of the ECB’s stance concerns democratic governance. Deciding whether a credit event has occurred is left to a secret committee of the International Swaps and Derivatives Association, an industry group that has a vested interest in the outcome. If news reports are correct, some members of the committee have been using their position to promote more accommodative negotiating positions. But it seems unconscionable that the ECB would delegate to a secret committee of self-interested market participants the right to determine what is an acceptable debt restructuring. The one argument that seems – at least superficially – to put the public interest first is that an involuntary restructuring might lead to financial contagion, with large eurozone economies like Italy, Spain, and even France facing a sharp, and perhaps prohibitive, rise in borrowing costs........The ECB’s behavior should not be surprising: as we have seen elsewhere, institutions that are not democratically accountable tend to be captured by special interests. That was true before 2008; unfortunately for Europe – and for the global economy – the problem has not been adequately addressed since then”.

Hedge Funds

Un hedge fund o fondo speculativo è un fondo comune di investimento privato spesso rivolto a soli clienti facoltosi selezionati ("hedge" deriva da hedging, ovvero le strategie di copertura e protezione usate per ridurre la volatilità dei portafogli usate per ridurre il rischio di mercato).
L'idea di avere un fondo in cui gli stesso gestori detengono una quota rilevante lascia supporre che il loro impegno sarà totale quindi da questo punto di vista sembrerebbero una cosa buona ma per legge questi fondi funzionano bypassando i divieti prudenziali stabiliti dalla Banca d'Italia quindi alti guadagni ma alti rischi.
Il più famoso fallimento di un hedge fund fu quello del Long-Term Capital Management (LTCM) per il quale Scholes e Merton misero a punto un modello economico che gli valse il premio Nobel per l'economia nel 1997, anno precedente al disastro.

Un esempio di speculazione degli hedge fund è stato l'acquisto sottocosto di bond dell'argentina dopo il suo default da parte dei fondi NML Elliot, Aurelius, Olifant, ACP Master, Blue Angel.
Ricordiamo che dopo il fallimento molti detentori dei bond accettarono la ristrutturazione del debito ma gli edge fund rifiutarono sempre qualsiasi trattativa e fecero causa.
Il governo argentino ha recentemente pagato i possessori di bonos (il 92% che ha accettato la ristrutturazione ) il 27-6-2014 tramite un trasferimento di 539 milioni di dollari dal banco central de la republica argentina al bank of new york mellon ma questi soldi sono stati bloccati dal giudice della corte suprema degli stati uniti Griesa e rimarranno congelati finchè l'Argentina non avrà pagato 1500 milioni di dollari ai fondi speculativi "buitres" che pretendono il 100% di quanto loro dovuto:
i soldi destinati a chi ha accettato la ristrutturazione sono praticamente usati come ostaggio dagli speculatori grazie al tribunale (non chiedetemi se è legale una roba del genere perchè in Italia non lo è.... se un debitore mangia una pizza non arriva la finanza a togliere i soldi in cassa dal pizzaiolo)..... a dimostrazione che la giustizia è sempre molto pieghevole quando ci sono speculatori ricchi e determinati.
E ora l'argentina minaccia un nuovo default (ovvero non vuole pagare gli speculatori che non hanno mai trattato la ristrutturazione)

BlackRock

Info: BlackRock è la più grande società di investimento nel mondo e gestisce un patrimonio totale di 4320 miliardi di dollari (wiki ita).
Ad aprile 2014 lo stock di investimenti di BlackRock in Italia ammontava a circa 58 miliardi di euro.
Wiki (en): "According to The Economist, the platform monitors almost 7 percent of the world’s $225 trillion of financial assets" (cioè monitorizza 15 trilioni di dollari ovvero 15 000 000 000 000 $ di valori materiali e immateriali a utilità pluriennale facenti capo a suoi clienti)

Commento: BlackRock si occupa di "servizi di consulenza all'investimento, nella gestione del risparmio, e nella gestione del rischi" ovvero di finanza creativa.
La concentrazione di potere economico fa bene alla democrazia? No
Per quanto riguarda le ingerenze anche criminali dei "poteri forti" bisogna dire che non sono controbilanciati da "leggi forti":  finchè il mandante, ovvero il proprietario di aziende, non ha alcuna responsabilità penale o civile per i reati commessi dai vertici delle sue aziende i manager saranno sempre reclutati fra i peggiori delinquenti che ci sono sulla piazza....
nominare un cda che poi nomina un manager è una vecchia tecnica per dare l'immunità penale al capitalista che invece spingendo per un guadagno senza scrupoli è sempre moralmente (e spesso fisicamente) mandante di corruzione crimini e pressioni illecite commessi dai suoi nominati.
Cioè le aziende corrompono e commettono reati perchè il proprietario è sempre totalmente immune da eventuali problemi legali, se non lo fosse probabilmente sceglierebbe ben altri rappresentanti con ben altri comportamenti (e quindi stipendi notevolmente più bassi).

Privatizzazioni

Importanza: 10 ≈ 6€ + {+86€} = [0,4*900M/60M] + {0,4*(11000M+2000M)/60M}

Concause: corruzione

Notizia: entro la metà del 2014 il governo Letta intende cedere ai privati il 40% di Poste italiane attualmente valutata circa 11 miliardi con utili tipicamente sopra i 900 milioni e il 40% dell’Enav di circa 2 miliardi.
Aggiornamento: la fine del governo Letta ha rimandato tali iniziative a fine anno.
Aggiornamento: Con Renzi si è ripresa la cessione di quote di minoranza di Snam e Terna per un valore di mezzo miliardo di euro.

Commento: le privatizzazioni in Italia sono sempre svendite agli amici poichè si tratta di opportunità precluse ai cittadini, con buona pace della concorrenza e del libero mercato.
Inutile dire che cedere un'azienda con utili in percentuale di gran lunga superiori al costo del debito pubblico è un'azione economicamente scellerata che ha il solo scopo di infilare soldi nelle tasche di ladroni e corrotti: cioè vendere un'azienda che rende 100 euro annui per ripagare un debito che costa di interessi 10 euro annui è un errore (probabilmente voluto e calcolato) che genera una perdita netta di 90 euro annui.
Oltretutto è banale notare che l'affarista privato compra solo se ci sono prospettive di guadagno sicuro, ma se ci sono tali prospettive che senso ha vendere?
 

Alitalia

Importanza: 6€ ≈ {120€} = {7200M/60M}

Concause: corruzione

Notizia: il governo Gentiloni decide nel 2017 un prestito ponte di 600 milioni tramite le Poste (azienda controllata pubblica quindi trattasi di aiuto di stato ad azieda normalmente vietato dalle norme UE).
lo stato si è accollato tutti i debiti prima della vendita nel 2008 per un totale di 1300 milioni.
Il governo nel 2008 decide un prestito ponte di 300 milioni e mai restituito: viene poi dichiarato illecito dalla corte europea (perché aiuti di stato).
Dal 1996 al 2000 Alitalia riceve 1400 milioni per il piano ristrutturazione (poi dichiarati illegittimi dalla corte europea).
La cassa integrazione guadagni (80%stipendio) è un intervento straordinario per Alitalia costata altri 1300 milioni alle casse Inps.
Totale 4900 milioni di euro a cui vanno aggiunte le rivalutazioni monetarie e il danno subito dagli azionisti di 1700 milioni causato dal mancato acquisto di Alitalia dalla Francia.
Nel 2015 vengono condannati per bancarotta fraudolenta gli ex vertici Cimoli Ceschia Spazzadeschi e Mengozzi ma nessuno è finito in carcere.

Commento: Ailtalia è il classico esempio di come un'azienda che non riesce a stare su mercato prenda (da destra e sinistra) fondi che dovrebbero essere utilizzati per aziende con prospettive molto migliori.
Il libero mercato di Adam Smith non significa che gli aiuti a un'azienda in difficoltà non si possano mai dare ma vien da chiedersi come mai fra tantissime aziende in difficoltà ci si ricordi di fare un'eccezione sempre e solo per un'unica azienda di dubbi meriti con evidente discriminazione razziale verso tutte le altre;
un'azienda con oltre 10000 dipendenti merita attenzione ma mi pare che altre aziende in crisi con centinaia di dipendenti non abbiano nemmeno una riga in terza pagina quindi non avendo uno spazio proporzionale ai dipendenti o al fatturato sono certamente discriminati dai media.

Cessioni

Oltre alla Fiat le cessioni di gioielli italiani agli stranieri nel periodo euro sono ormai innumerevoli ...
Pernigotti, ceduti dai Fratelli Averna ai turchi Toksoz. Bulgari, Fendi, Pucci a Lvmh.  Gucci e Pomellato a Kering. Algida,  Santa Rosa,  riso Flora a  Unilever.  Bertolli, Carapelli e Sasso  a Sos Cuetara. Parmalat con Galbani, Invernizzi, Cademartori, Locatelli e Président a Lactalis;  Buitoni , Sanpellegrino, Perugina, Motta, l’Antica Gelateria del Corso e Valle degli Orti a Nestlé ; Peroni a SabMiller ....
http://www.eurispes.eu/content/outlet-italia-cronaca-di-un-paese-svendita-eurispes-uil-pa